Riparte l’invasione: in un solo giorno sbarcati 1.215 clandestini. Ora MSF ce ne vuole scaricare altri 400
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Nei primi giorni di giugno la situazione è sembrata più tranquilla, ma la parziale tregua è terminata con l’avvento di condizioni climatiche nettamente migliori. Le operazioni di Medici Senza Frontiere lo hanno dimostrato. Per l’Ong si è trattato di un ritorno in prima linea dopo almeno quattro anni. Fino al 2017 infatti gli attivisti agivano con la Vos Prudence, una delle navi finite nel mirino nell’inchiesta di Trapani contro le Ong avviata in quell’anno e finita al centro dei riflettori nello scorso mese di marzo.
Successivamente Medici Senza Frontiere ha operato assieme a un’altra Ong, ossia la francese Sos Mediterranée. Entrambe le organizzazioni hanno usato prima la Aquarius e successivamente la Ocean Viking. Poi il divorzio tra i due sodalizi e la decisione recente di Msf di tornare con una propria nave a largo della Libia.
Aumentano di nuovo i flussi migratori
Il nuovo attivismo dell’Ong è soltanto uno dei tanti segnali che in queste ultime ore hanno messo in allarme le autorità italiane. I 410 migranti che a breve potrebbero sbarcare dalla GeoBarents si andrebbero ad aggiungere ai 1.215 arrivi registrati sabato a Lampedusa.
Per le forze dell’ordine e di soccorso di fatto non c’è stata tregua: dall’alba fino a sera inoltrata una ventina di barconi hanno raggiunto l’isola, mandando in difficoltà il sistema di accoglienza. I migranti infatti sono stati ospitati nel locale hotspot, la cui capienza però è limitata a 250 posti. Si sta quindi provvedendo a nuovi trasferimenti verso la Sicilia e nelle navi per la quarantena.
Ma viste le condizioni meteo, si temono altri sbarchi e nuovi arrivi. E questo vale sia per gli approdi in via autonoma e sia per i possibili nuovi ingressi tramite navi Ong, come nel caso della GeoBarents.
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