A Lampedusa è l’inferno, la polizia: “Nell’hotspot 49 positivi al Covid. Rischio focolai dai migranti in fuga”.
Di Alessandra Benignetti – Oltre 1.300 migranti sono sbarcati sull’isola nel fine settimana. La denuncia del sindacato degli agenti di polizia Coisp: “Nell’hotspot 49 stranieri positivi al Covid, si rischiano nuovi focolai, tra assembramenti e fughe”. Un vero e proprio assalto, con 30 sbarchi in 24 ore. Lampedusa, complice il meteo favorevole degli ultimi giorni, torna a fare i conti con una raffica di arrivi.
Soltanto nella notte tra sabato e domenica sono sbarcati sull’isola 177 stranieri, quasi tutti tunisini. Le barche con a bordo decine di migranti sono continuate ad arrivare anche stamattina all’alba, mentre via via l’hotspot di contrada Imbriacola continuava a riempirsi. Ieri il numero di stranieri ospitati all’interno del centro di prima accoglienza era di circa 1360. Oggi, secondo quanto si legge sull’Ansa, in 300 lasceranno l’isola per essere trasferite in Calabria, a Crotone, mentre in 150 si imbarcheranno sulla nave quarantena Adriatico.
Intanto, nell’hotspot è il caos. A denunciare una situazione “esplosiva” è il sindacato di polizia Coisp. “È stata l’ennesima notte di tensione nel centro di prima accoglienza”, racconta a Sputnik Italia Domenico Pianese, segretario generale dell’organizzazione. “Un centro che può ospitare al massimo 200 persone, al momento ne contiene oltre 1170, – spiega il sindacalista – di cui 49 positive al covid, e altre 370 imbarcate sulle navi-quarantena”. “In questa situazione, – va avanti il rappresentante degli agenti -gli assembramenti sono inevitabili e le norme anti-contagio sono saltate tutte”. “Insomma, il rischio di nuovi focolai Covid è sempre più probabile”, è la conclusione.
Secondo Pianese, infatti, “ogni giorno sono tantissimi i migranti che violano le restrizioni e si danno alla fuga abbattendo le recinzioni dei centri e forzando i servizi di vigilanza”. “Di questi, solo alcuni vengono rintracciati e ricondotti all’interno e di conseguenza – mette in guardia il sindacalista – è a rischio la salute dei poliziotti e dei cittadini, poiché la fuga incontrollata di coloro che, magari positivi al virus, scappano dall’hotspot, rappresentano un moltiplicatore incontrollato dei contagi”.
Il segretario generale del Coisp punta il dito contro il ministero dell’Interno e chiede una “inversione di marcia”. Altrimenti, aggiunge, “rischiamo di soccombere”. “È evidente – protesta Pianese – che le politiche migratorie messe in atto finora non stanno funzionando e se non si agirà in maniera concreta e repentina, quest’estate passerà alla storia come la peggiore in materia di gestione dei flussi migratori”. La proposta del sindacato di polizia, mentre decine di agenti lavorano a pieno ritmo per garantire la sicurezza di cittadini e migranti, è quella di aumentare il personale di stanza nei centri d’accoglienza.
A Lampedusa, infatti, secondo l’organizzazione sindacale, si lavora con “senza sosta, con turni massacranti anche di 12-14 ore al giorno”. “La Questura sta mettendo in campo il massimo sforzo, ma c’è urgente bisogno di rinforzi, sia per la vigilanza e sia per la trattazione delle centinaia di pratiche quotidiane alle quali, al momento, sono destinati solo quattro poliziotti”, incalza Pianese. “Le politiche di gestione dell’immigrazione clandestina – conclude il sindacalista – non possono e non devono essere riversate interamente ed esclusivamente sulle spalle della Polizia anche perché in questo momento è a rischio l’intera sicurezza pubblica e sanitaria del Paese”.
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