L’atleta nero con la maglia azzurra che non si inginocchia: “È una forzatura, in Italia non ha senso inginocchiarsi”
Di Gabriele Alberti – Vi spiego perché inginocchiarsi è sbagliato. Le parole dell’atleta di colore di origine californiana con cittadinanza italiana, Andrew Howe Curtis, sono da incorniciare. Un articolo del Giornale di Tony Damascelli riporta la posizione equilibrata e non ideologica dell’atleta campione di salto in lungo.
«Secondo me i giocatori non si dovrebbero inginocchiare nella partita di domani, perché Black Lives Matter è una situazione molto americana. Ci sono situazioni anche qui in Italia ma quella è un’altra realtà, un altro mondo. Lì un poliziotto ha ammazzato un uomo di colore, qui un poliziotto non ha quasi la libertà di agire, se fa male a un gatto lo mettono in galera».
L’atleta italiano di colore: “Inginocchiarsi in America ha un senso, da noi no”
Andrew Howe Curtis, classe 1985 è nato a Los Angeles, figlio di Andrew Howe Senior, calciatore di origini tedesche e di Renée Felton, atleta ostacolista statunitense. I genitori si separano quando Andrew ha appena diciotto mesi. Renée conoscerà poi l’italiano Ugo Besozzi, che sposerà in seconde nozze nel 1990. La coppia prende residenza a Rieti, dove si trasferisce anche il piccolo Andrew di cinque anni. Acquisita la cittadinanza italiana, il tricolore diventerà la bandiera per la quale gareggerà nelle discipline dell’atletica leggera che lo renderanno famoso. Intervistato su Radio Cusano Campus l’atleta ha proseguito: “Io non ho mai subìto episodi di razzismo, forse qualcosa quando giocavo a calcio da piccolo, ma era più una questione di ignoranza, gente che mi insultava magari per provocarmi. Sicuramente è pieno di razzisti, ci sono molte persone che discriminano per ignoranza. Se poi ci dobbiamo inginocchiare nei confronti del razzismo nel mondo, quello è un altro discorso. Inginocchiarci per un movimento specificatamente americano mi sembra una forzatura sotto tutti i punti di vista. Se mi trovassi in America lo farei ma sono italiano. Non possiamo inginocchiarci soltanto per essere politicamente corretti»
Schiaffo ai buinisti dell’atleta italiano di colore
Un ragionamento che va contro il Pensiero Unico e che andrebbe fatto leggere ai cultori del politicamente corretto, da Letta alla Boldrini a Savianom, arrivando a Marchisio, il primo che in Rai in sede di commento bacchettò i quattro nostri nazionali che non si inginocchiarono. Cosa penseranno i detentori della Verità e del Giusto? Cosa penseranno di Andrew Howe Curtis che non si allinea, giudica sbagliato genuflettersi dando spiegazioni ineccepibili.
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