Questa ipotesi fu indirettamente confermata anche da uno dei massimi ricercatori italiani, il professo Francesco Vaia, Direttore dell’Istituto Nazionale di Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma.
Fu lui il primo ad ammettere che si stavano aspettando test diagnostici in grado di distinguere il virus SARS-Cov-2 dalla cosiddetta common cold (le sindromi influenzali scatenate dai vari ceppi di cronoavirus già noti).
La clamorosa comunicazione del CDC è destinata ad avere grandi contraccolpi in tutto il mondo perché di fatto contribuisce a certificare che non esiste la certezza di quanti siano state le persone realmente infettate dal Covid-19 e quanti invece i falsi positivi, anche se in realtà ciò non rappresenta una novità per i virologi più scrupolosi...Continua su Articolo Originale...
Commenti
Posta un commento