Riccione, commessa accerchiata da 6 giovani stranieri e pestata a calci e pugni mentre rientra dal lavoro

Da Corriere Romagna Donna aggredita in piazzale Curiel riesce a mettere in fuga la baby gang, evitando il furto della borsa dove custodiva le chiavi del negozio. L’episodio si è verificato nella serata fra venerdì e sabato, quando era da poco passata la mezzanotte, nella zona del parcheggio dei bus.

Tirata giù la saracinesca del negozio di viale Dante, dove lavora, la 33enne Valentina si è diretta verso l’auto lasciata in piazzale Curiel, per rientrare a casa dopo un’intensa giornata. Difficile per lei, come per chiunque, trovare nel cuore dell’estate un parcheggio più vicino. Tant’è vero che di solito preferisce tornare a piedi, ma stavolta la scelta era obbligata, dovendo dare un passaggio al figlio.

A un certo punto però un gruppo di 5 o 6 ragazzi, sbuca dal nulla e l’accerchia. È questione di minuti, ma a lei sembrano un’eternità. Nel tentativo di strapparle la borsa infatti «i giovani di origine straniera», la tempestano di pugni sulla schiena, senza lesinare calci e strattonandola. Nonostante la paura, dovuta anche al fatto di soffrire di problemi di coagulazione del sangue, la ragazza, sperando che nessuna la ferisca, difende la borsa, serrandola tra le braccia. Troppo prezioso per lei il contenuto: le chiavi del negozio dove lavora come commessa. Così si mette ad urlare, dibattendosi con prontezza di spirito.

La sua reazione battagliera forse coglie alla sprovvista gli assalitori che si danno a una precipitosa fuga. Di lì a poco sul posto arrivano i carabinieri, probabilmente allertati da un autista della Start Romagna che, giungendo, aveva assistito alla scena. In suo soccorso arriva da Cattolica anche il fratello Giovanni che, avvertito al telefono, non esita a salire in auto, per non lasciar da sola Valentina.

Il caso vuole infatti che il marito della donna abbia il turno di notte ed il figlio sia dalla nonna. Giovanni la trova in un bar dove tutti cercano di confortarla e di farle bere un po’ d’acqua. Ora, dopo aver presentato la denuncia ed essersi recata al Pronto soccorso, la giovane è piena di ematomi ed ancora provata dalla nottata di ordinaria follia.

Dal canto suo il fratello Giovanni deplora l’aggressione «registrata a pochi passi dalla centrale viale Dante e oltretutto nel week-end, in un orario in cui ancora passeggiano per strada turisti e residenti». Ma cosa sarebbe successo, si chiede, se la disavventura fosse toccata «ad un’adolescente o a un’anziana incapace di difendersi?».

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