Torino, “talebani rossi” distruggono monumento per gli eroi di Nassiriya. Lo sdegno di tutta la politica: “Vergognoso”
Di – È stato gravemente danneggiato durante la notte da ignoti il monumento dedicato ai caduti di Nassiriya, una scultura ubicata in corso IV Novembre a Torino. L’opera, realizzata dallo scultore nonchè maresciallo capo dell’esercito italiano Osvaldo Moi, si compone di 19 figure antropomorfe stilizzate e unite tra di loro.
Le reazioni politiche
Sull’episodio indagano le forze dell’ordine, come annunciato su Twitter dallo stesso sindaco della città. “Stanotte è stato danneggiato il monumento ai caduti di Nassiriya installato a Torino nel 2006. Le Forze dell’ordine stanno indagando e gli uffici del Comune sono attivi per verificare la possibilità di ripristino”, ha cinguettato Chiara Appendino.“Il pensiero mio e della Città torna alle famiglie delle vittime”.
Anche il presidente del consiglio regionale del Piemonte ha condannato fermamente il gesto compiuto nella nottata da ignoti vandali: “Esprimo sdegno e condanna per questo vile gesto, un atto ripugnante e vergognoso”, ha commentato in una nota ufficiale Stefano Allasia. “La strage di Nassiriya è una ferita ancora aperta in cui morirono 19 italiani e molti rimasero feriti. Un tributo di sangue che il nostro Paese ha pagato per la pace, la libertà e sicurezza dei popoli. Mi auguro che gli inquirenti individuino i responsabili e che il monumento venga al più presto ripristinato”, ha aggiunto.
Duro l’attacco anche da parte del capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati: “Il danneggiamento del monumento ai caduti di Nassiriya a Torino riapre la ferita per le vittime della strage avvenuta in Iraq nel 2003. Vandalizzare una statua dedicata a 19 eroi è uno schiaffo alla loro memoria e a tutti quelli che, anche sacrificando la propria vita, hanno contribuito a difendere i valori della democrazia”, ha affondato Francesco Lollobrigida in una nota ufficiale.“Fratelli d’Italia chiede che si faccia piena luce sulla vicenda e si individuino i responsabili di questo ignobile gesto”.
Condanna anche da parte della parlamentare torinese di FdI Augusta Montaruli: “Bene ripristinare immediatamente il monumento ai caduti di Nassyria a Torino. Torino sia unita nel cancellare questa vergogna con cui si è tentato ancora una volta di macchiare la nostra città. Per la memoria, il rispetto e l’onore che dobbiamo ai nostri caduti e per la vicinanza alle loro famiglie ci auguriamo che vengano individuati al più presto i delinquenti di questo atto disgustoso”.
“Aver visto stamattina che l’opera che ricorda le vittime di Nassiriya è stata distrutta è stato un grande dolore”, ha dichiarato invece su Facebook il candidato sindaco del centrosinistra Stefano Lo Russo. “Queste ferite alla memoria sono inferte a tutti i noi, a chi crede nel nostro Paese e al suo ruolo nel mondo. La memoria collettiva è un valore da custodire con cura e ci ricorda chi siamo e da dove arriviamo.Fu una tragedia per i nostri militari caduti, le loro famiglie e i loro affetti e per tutti noi italiani. Da allora c’è una ferita in più nel Paese”, ha concluso Lo Russo.
“Questa notte è stato distrutto il monumento ai caduti di Nassiriya a Torino”, ha twittato il responsabile per le Politiche per la Sicurezza nella Segreteria del Pd Enrico Borghi.“Se questi “talebani” di casa nostra pensano che in questo modo verrà meno il ricordo, il rispetto e la riconoscenza ai 19 caduti, si sbagliano. Avverrà l’opposto. E loro si vergognino per questo gesto!”.
”Aver divelto il monumento ai caduti di Nassiriya non è un semplice atto di vandalismo ma un atto contro il Paese e le Istituzioni“, ha commentato anche il sottosegretario alla Difesa Giorgio Mulè. “Il mio pensiero va ai familiari delle vittime di quell’atroce attentato che pretendono il dovere della memoria e del rispetto”.
Il dolore della vedova di un caduto
“Sono sconvolta: provo molto sconforto. I responsabili di questo gesto mi fanno tanta pena. Sapere che i nostri caduti vengono colpiti e oltraggiati in questo modo è terribile. Non li lasciano in pace neanche ora che non ci sono più”, commenta all’Adnkronos Tiziana Montalto, vedova del maresciallo Alfio Ragazzi, rimasto ucciso nell’attentato del 12 novembre del 2003 a Nassiriya.“Mio marito aveva 39 anni quando è morto. Spero che le forze dell’ordine siano già sulla strada giusta per identificare gli autori del gesto e che le istituzioni locali ripristino quanto prima il monumento per dare un messaggio chiaro a queste persone. Non è la prima volta”, ricorda la donna,“che quel monumento viene aggredito. Tutti dovrebbero amare la nostra patria e coloro che l’hanno servita. Il tricolore mi dà orgoglio. Quanto accaduto a Torino offende la nostra bandiera e il nostro Paese. Provo anche molto sconforto per quanto sta accadendo in Afghanistan: sembra ripetersi quanto già successo in Iraq. Ho molta tristezza, sembra che tutto sia stato vano”, conclude.
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