Di – Il Partito democratico getta la maschera e si dice favorevole alla riforma del catasto. In questi giorni il dibattito si è infuocato sul tema, con il centrodestra che si dice pronto a fare le barricate contro l’aumento di tasse sulla casa.
A esplicitare il sì dei dem è stato Enrico Letta, che non ha nascosto di essere favorevole rispetto alle intenzioni che il premier Mario Draghi vuole percorrere. “Noi siamo favorevoli alla riforma del catasto, una riforma che lo aggiorni e che lo renda più funzionale“, ha dichiarato il segretario del Pd.
L’ok di Letta
Il numero uno del Nazareno, intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io su Rai Radio1, ha sottolineato che si tratta di una riforma “attesa da decenni” e pertanto ha rivendicato il ruolo ricoperto dal governo. Nello specifico ha voluto rimarcare il fatto che il presidente del Consiglio solleciti il Paese a fare cose che non si fanno da anni, considerato “un motivo in più per noi per sostenerlo e andare avanti per fare le riforme“.
Lo scontro con Salvini
Non è dello stesso avviso Matteo Salvini, che giudica “immorale” l’ipotesi di aumentare le tasse sulla casa. Il leader della Lega ha confermato che il suo partito non darà mai il proprio consenso a una riforma che salassa i cittadini, soprattutto dopo quasi due anni di drastiche conseguenze apportate dalla pandemia: “Non è il momento di chiedere un euro di più a chi ha comprato una casa con 30 anni di sacrifici, magari non andando in ferie per lasciarla al figlio“.
Salvini inoltre ha chiesto di fare chiarezza sulla possibilità paventata di aumentare l’Imu: “Siamo contro ogni ipotesi di aumento della tassa sulla prima o sulla seconda casa. Non voteremo mai l’aumento della tassa sulla casa“. Secondo i primi calcoli, fanno trapelare fonti della Lega, ci potrebbe essere un aumento medio dell’Imu sulla seconda casa del 128% e un aumento dell’Isee per la prima casa del 300%. E con il nuovo Imu sulla seconda casa quali potrebbero essere i possibili aumenti? A Roma del 183%, a Milano del 123%, a Napoli del 75%, a Bologna del 24% e a Torino del 19%.
Centrodestra sulle barricate
Dal centrodestra non mancano le prese di posizione contrarie. Sestino Giacomoni di Forza Italia chiede di scongiurare l’introduzione di nuove tasse, di nuove patrimoniali e l’inasprimento di quelle esistenti. Anche perché andrebbe rispettata la volontà del Parlamento “che già si è espresso sull’indirizzo da dare alla riforma fiscale attraverso il documento redatto dalle commissioni Finanze riunite, dove non ci sono la riforma del catasto, né la patrimoniale o la tassa di successione tanto care alla sinistra“.
Critiche piovono anche dall’opposizione. Giorgia Meloni ha puntato il dito contro Draghi, accusato di essersi “allineato al Pd e alla sinistra“. La leader di Fratelli d’Italia, che promette di vigilare in ogni sede possibile per evitare una stangata, non si fida di tranquillizzazioni e smentite di facciata: “Il rischio che il governo si prepari ad alzare le tasse sulla casa e sulle famiglie è altissimo“.
Draghi rassicura
Comunque va ricordato che proprio ieri il premier Mario Draghi è intervenuto sul tema della riforma del catasto: il capo del governo ha fornito rassicurazioni in merito, dichiarando che tutto ciò non comporterà un aumento delle tasse ai danni degli italiani. “Ci impegnamo a non cambiare assolutamente il carico fiscale del catasto. Nessuno pagherà di più, nessuno pagherà di meno“, ha fatto sapere il presidente del Consiglio. Dunque l’intervento dell’esecutivo dovrebbe essere limitato a una “operazione trasparenza” che serva a determinare quelle che sono le rendite catastali attuali.
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L'articolo Tasse sulla casa, il piano criminale di Letta per rubare altri soldi agli italiani: “È da decenni che la attendiamo” proviene da Rassegne Italia.
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