Un nuovo scandalo travolge l’Oms: stupri durante l’epidemia di ebola. Molestie e sesso in cambio di lavoro
Di Miriam Gualandi – Molestie sessuali, stupro, sesso in cambio di lavoro. È quanto emerso da una indagine che ha travolto l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Le ingiustizie vengono fuori sempre anni dopo che si sono verificate e le accuse contro cui dovranno difendersi circa 21 dipendenti dell’OMS sono delle più infamanti.
Africa, est della Repubblica Democratica del Congo, siamo in piena epidemia di Ebola. Tra il 2018 e il 2020 diversi funzionari locali e internazionali della missione anti-Ebola dell’OMS si trovano in Africa per fermare l’epidemia. Non solo, però. Il vaso di Pandora viene aperto a Settembre 2020 da un’inchiesta dell’agenzia Reuters, in collaborazione con l’ONG The New Humanitarian, che raccolgono le testimonianze di circa 50 donne che denunciano stupri e molestie, e sembrerebbe anche casi di aborti dovuti a rapporti non protetti.
L’OMS stesso, dunque, si è visto costretto a far partire un’indagine e il report prodotto dalla commissione di inchiesta indipendente che ha indagato sui fatti non lascia spazio a dubbi.
Tra le vittime anche cuoche e addette alle pulizie che lavoravano per i programmi di informazione contro l’epidemia. L’indagine ha coinvolto circa 200 persone, ma i responsabili totali sarebbero 83, di cui 21 appartenenti all’Organizzazione Mondiale della Sanità.
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