C’è chi dopo il vaccino sta vivendo una vita totalmente stravolta a causa di “leggerezze” che certamente potevano essere evitate. È accaduto a Messina a Roberta, nome di fantasia, insegnante di 46 anni, a lavoro nelle scuole in Lombardia da 20 anni circa. Dalla scorsa primavera è rientrata a Messina e da allora non esce più di casa a causa di disturbi e dolori persistenti.
Tutto è cominciato il 10 marzo 2021. Roberta, da docente, si sottopone al vaccino Astrazeneca. Il lotto somministrato all’hub di Milano Fiera è AZ/ABV6096-39. La donna dichiara ai sanitari di essere un soggetto allergico ai farmaci.
“Parlo con il medico di riferimento che mi risponde di farlo tranquillamente, firmo il consenso, dovevo restare trenta minuti in attesa ma avverto subito i sintomi delle allergie, mi iniettano antistaminico e dopo anche cortisone, rimango in osservazione, i malori rientrano e torno a casa insieme alle colleghe”.
La donna fa una cura a base di cortisone ma inizia ad avere forti mal di testa e disturbi anche alla mandibola e alle orecchie. Comincia a fare visite e tac.
“Il neurologo mi dice che si tratta di una neuropatia e scrive nel referto di presumibile reazione immunologica al vaccino anticovid Astrazeneca – racconta Roberta – faccio anche una risonanza magnetica all’encefalo che risulta negativa, mi prescrive dei farmaci specifici ma il dolore non va via, intanto anche la mia vista si offusca”.
Un calvario che oggi continua e che l’ha costretta a smettere di lavorare. “Dall’undici marzo non lavoro più, non riesco più a poter persino ridere, non vedo film con scene di azione perché mi spaventano, non posso assistere a un litigio che mi emoziono, mi rendo conto di essere un’altra persona, il mio medico di base ha segnalato il caso all’agenzia del farmaco, adesso voglio contattare il Codacons per approfondire e capire cosa potrei fare, come reagire ai danni subiti”...Continua su Articolo Originale...
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