Nelle immagini si vedono le perquisizioni da parte delle truppe di Mosca e vengono mostrati alcuni tatuaggi dei soldati del reggimento Azov. Nulla di particolarmente sconvolgente, controlli classici e generale compostezza da entrambe le parti.
Improbabile a questo punto, ma non impossibile, che all’interno dell’enorme acciaieria vi siano ancora alcuni irriducibili. Va detto però che negli ultimi giorni le notizie che arrivano da Mariupol, complice anche la propaganda che imperversa su questa storia, non sono sempre facilmente verificabili.
Permane insomma il dubbio che non tutti i militari di Kiev siano usciti da Azovstal. Sia come sia, la caduta dell’ultimo avamposto ucraino nella città portuale del Mar Nero, apre un nuovo capitolo della guerra in atto.
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