I Grillini non possono staccare la spina al Governo...almeno Non prima del 24 Settembre, data in cui matureranno le Pensioni Parlamentari !
Nel quartier generale grillino il 24 settembre scorreranno fiumi di champagne. Da quel giorno decine di deputati e senatori pentastellati avranno la certezza di percepire la pensione di parlamentari, che matura dopo 4 anni, sei mesi e un giorno di legislatura.
Una vera manna dal cielo per molti di loro, strappati all’anonimato e alla disoccupazione nel marzo 2018, quando si ritrovarono eletti in Parlamento senza aver mai redatto un proprio curriculum vitae. Non c’è nulla di denigratorio né di ironico in questa affermazione. Si tratta solo della fotografia della pattuglia di senatori e deputati 5 Stelle, molti dei quali dichiaravano zero euro di reddito fino ad allora e, una volta entrati a Montecitorio o Palazzo Madama, hanno potuto finalmente accendere un mutuo per acquistare una casa, forti dei 15mila euro netti che percepiscono ogni mese.
Ma questo elemento puramente economico non è fine a se stesso. Serve a spiegare lo psicodramma grillino di queste ultime settimane. Il tira e molla tra Mario Draghi e Giuseppe Conte è figlio delle tensioni pentastellate tra chi è rimasto nel movimento sperando in una ricandidatura e chi se n’è andato con Luigi Di Maio per aggirare il vincolo del doppio mandato, che impedisce ai parlamentari con due legislature di ricandidarsi. Anche quelli che sono al primo mandato e che quindi, in linea teorica, potrebbero ricandidarsi, non sarebbero mai stati ricandidati dall’attuale gruppo dirigente, ecco perché si sono rifugiati sotto l’ombrello protettivo del ministro degli Esteri.
E’ tutta una battaglia di potere e basta, che viene ammantata di nobili ideali, come la contrarietà alle armi all’Ucraina o la ferma opposizione al termovalorizzatore di Roma...Continua su Articolo Originale...
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