È quanto emerge da un rapporto redatto il mese scorso dalla compagnia leader mondiale nel settore assicurativo-finanziario: il colosso è preoccupato, infatti, dalle ripercussioni che la crisi economica – causata dalla gestione della pandemia, prima, e dalla guerra in Ucraina, dopo – può avere in termini di scontri sociali.
Quest’ultimi, oltre a colpire i profitti delle imprese, possono comportare danni materiali ingenti agli edifici commerciali e governativi, alle infrastrutture di trasporto, alle catene di approvvigionamento, oltreché interruzioni delle attività.
Così, Allianz ha messo le mani avanti, premurandosi di suggerire alle imprese come minimizzare i danni e porsi al riparo da circostanze che appaiono sempre più concrete e destinate ad aumentare a livello globale.
Il rapporto di Allianz specifica che le proteste sono destinate ad aumentare ulteriormente in tutto il mondo e che quelle recenti hanno già comportato danni economici e assicurativi notevoli: si evidenzia, infatti, che nel 2018, il movimento dei gilet gialli in Francia ha provocato perdite di 1,1 miliardo di dollari per i rivenditori francesi, mentre in Cile “manifestazioni su larga scala sono state innescate da un aumento delle tariffe della metropolitana, che ha portato a danni assicurativi di 3 miliardi di dollari”...
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