Si è conclusa tardi ieri sera (ora italiana), dopo sette ore e cinque minuti, la prima attività extraveicolare (EVA) di Samantha Cristoforetti, che è anche la prima di una donna europea e una delle pochissime effettuate da europei usando tute russe. Ecco qualche immagine presa dalla diretta-fiume di Nasa TV e Roscosmos. Le foto in alta risoluzione e i video arriveranno nei prossimi giorni.
Al centro si intravede lo “zaino” della tuta di Samantha, appena uscita dalla Stazione.
La Stazione passa continuamente dal giorno alla notte orbitale e quindi spesso si lavora al buio. I puntini non sono stelle; sono pixel bruciati della telecamera, danneggiata progressivamente dall’esposizione alle radiazioni all’esterno della Stazione.
L’unica luce è quella delle lampade montate ai lati dei caschi delle tute. Questa è un’immagine presa dalla telecamera installata sul casco di Oleg Artemyev, il cosmonauta russo che dirige l’EVA.
La visuale dalla telecamera montata sul casco di Samantha Cristoforetti.
Attività per la preparazione al lancio manuale di dieci nanosatelliti.
Si torna alla luce del giorno.
Oleg, riconoscibile dalle bande rosse sulla tuta, ripreso dalla telecamera di Samantha.
Al lavoro. Tutte le conversazioni, fra i Oleg e Sam e il centro di controllo a terra, sono in russo.
Il centro di controllo a Korolev, in Russia.
Lavoro in coppia per il lancio dei nanosatelliti.
Sam vista dalla telecamera di Oleg.
Artemyev lancia uno di dieci nanosatelliti. Uno di essi colpisce leggermente i pannelli fotovoltaici della sezione russa per errore. In basso, al centro, Sam.
Inquadratura larga dell’area di lavoro. Il tubo diagonale al centro è il braccio-passerella russo Strela. In alto, l’oggetto argenteo tondeggiante è una parte del veicolo di rifornimento automatico russo Progress.
Nanosatellite e Sam (a visiera riflettente alzata).
Qui si scorge bene il volto di Samantha. Non capita spesso di vedere i visi degli astronauti durante le EVA.
Altra immagine di Sam, che “spacchetta” i nanosatelliti da porgere a Oleg.
Dev’essere difficile lavorare senza farsi incantare dalla visione della Terra.
Si nota bene la bandiera italiana sulla tuta russa Orlan di Sam.
Ancora al lavoro per i nanosatelliti.
Altra immagine di Sam dalla telecamera di Oleg.
Le custodie protettive dei nanosatelliti fanno tribolare: sono legate molto strettamente. Sono decorate con immagini del teorico russo del volo spaziale, Konstantin Tsiolkovski.
Via Internet è possibile sapere dove si trova la Stazione e vedere quando sorvola l’Europa. Alcuni appassionati sono riusciti ad ascoltare le comunicazioni radio di Oleg e Sam, trasmesse verso Terra.
Quasi tre ore di EVA: Oleg e Sam si spostano per proseguire il lavoro di preparazione per l’uso del braccio robotico europeo ERA.
Gli spazi sono stretti e la visibilità non è sempre ottimale. Questa è Sam, vista da Oleg.
I due lavorano all’esterno del modulo russo Nauka. Si nota il braccio robotico europeo ERA.
Oleg tiene in mano una foto/telecamera.
Oleg riprende Sam al lavoro.
La cassetta degli attrezzi di Oleg è decorata con foto personali.
Verso la fine dell’EVA c’è tempo di prendere fiato e farsi qualche foto e video. Questo è Oleg Artemyev, visto da Samantha Cristoforetti.
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