DART, LEIA e LUKE: stanotte una Sonda Spaziale si schianterà contro un Asteroide per provare a Deviarlo (senza pericolo)!
Tra poche ore, alle 23:14 GMT (1:14 ora italiana), una sonda spaziale della NASA denominata DART (Double Asteroid Redirection Test) si schianterà intenzionalmente contro l’asteroide Dimorphos, che ha un diametro approssimativo di 160 metri e si trova a ben 11 milioni di chilometri dalla Terra. L’impatto violentissimo verrà osservato da due telecamere chiamate LEIA e LUKE che si trovano a bordo del nanosatellite LICIACube dell’Agenzia Spaziale Italiana, costruito da Argotec, che segue DART a distanza di sicurezza (LICIA sta per Light Italian CubeSat for Imaging Asteroids; LUKE sta per LICIACube Unit Key Explorer e LEIA sta per LICIACube Explorer Imaging for Asteroid).
La missione dimostrativa, la prima in assoluto del suo genere, ha lo scopo di provare la fattibilità di deviare un asteroide usando l’energia cinetica di un veicolo spaziale che la colpisca ad elevatissima velocità (oltre 20.000 km/h). L’asteroide Dimorphos non è in rotta di collisione con la Terra e non c’è modo in cui questo esperimento possa dirigere per errore l’asteroide verso il nostro pianeta.
L’esperimento verrà osservato anche da vari telescopi spaziali e terrestri. La tecnica è relativamente semplice: per alterare la traiettoria di un asteroide, magari uno che fosse diretto verso la Terra, non servono esplosioni hollywoodiane, ma è sufficiente modificare anche di poco la velocità del corpo celeste, a patto di farlo con anticipo sufficiente, e questa modifica si può ottenere con un semplice scontro fra l’asteroide e un veicolo spaziale. L’asteroide prescelto per l’esperimento di stanotte orbita intorno a un altro asteroide ben più grande (circa 780 metri di diametro), che si chiama Didymos. L’impatto della sonda DART (570 kg) tenterà di modificare l’orbita di Dimorphos intorno a Didymos, facendola passare da circa 11 ore e 55 minuti a 11 ore e 45 minuti.
A causa della grande distanza dalla Terra che comporta tempi di trasmissione troppo lunghi (38 secondi per inviare o ricevere un segnale), la sonda non verrà teleguidata ma troverà da sola il proprio bersaglio. La sfida non è banale, perché si tratta di centrare un bersaglio di circa 160 metri di diametro con un proiettile che viaggia a circa sei chilometri al secondo.
DART trasmetterà un’immagine al secondo mentre sfreccia verso l’asteroide e fino ad appena prima dell’istante d’impatto. Lo streaming della sua telecamera DRACO sarà visibile qui sotto.
La collisione verrà ripresa anche dal satellite italiano LICIACube (14 kg), che è stato sganciato l’11 settembre scorso dalla sonda e si trova a una cinquantina di chilometri da DART. Le immagini verranno acquisite dalle telecamere gemelle LEIA e LUKE del satellite, che arriverà al luogo dell’impatto circa tre minuti più tardi, in modo da documentare visivamente i risultati della collisione. Si stima che il cratere d’impatto avrà un diametro di una ventina di metri.
Sarà possibile seguire l’evento in diretta streaming su YouTube o nell’embed corrispondente qui sotto e anche su ESA Web TV.
Se tutto va bene:
- un’ora prima dell’impatto (22.000 km di distanza) dovremmo finalmente vedere Dimorphos come un puntino separato da Didymos;
- quattro minuti prima, a 1500 km di distanza, avverranno le ultime manovre di correzione di traiettoria e i due asteroidi saranno inquadrati con una risoluzione di circa 100 pixel per Didymos e 20 pixel per Dimorphos;
- venti secondi prima dello schianto si potranno scorgere le singole rocce di Dimorphos;
- e negli ultimi istanti prima dell’impatto dovrebbero essere visibili dettagli della superficie grandi una decina di centimetri.
Le immagini di LICIACube, invece, arriveranno nei giorni successivi, perché il nanosatellite può trasmettere dati soltanto a velocità molto bassa.
La sonda DART è stata lanciata il 24 novembre 2021 dalla base di lancio di Vandenberg, in California, a bordo di un vettore Falcon 9 di SpaceX. Fra quattro anni, la missione Hera dell‘Agenzia Spaziale Europea visiterà Didymos e Dimorphos per osservare gli effetti a lungo termine dell’esperimento di stanotte.
Fonti aggiuntive: ESA, Planetary.org, BBC, NASA, Space.com. Questo articolo vi arriva gratuitamente e senza pubblicità grazie alle donazioni dei lettori. Se vi è piaciuto, potete incoraggiarmi a scrivere ancora facendo una donazione anche voi, tramite Paypal (paypal.me/disinformatico) o altri metodi.
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