Ma a rendere ancora più amara la pillola è la consueta ipocrisia del ceto politico e degli alti burocrati, sempre più scollati dalla realtà e in piena contraddizione, spesso, con quanto vanno caldeggiando e predicando.
In questo senso, appare come un vero e proprio schiaffo in faccia a tutta la stucchevole retorica sulle energie sostenibili e alla lotta contro l’inquinamento quanto avvenuto nell’ultimo vertice tra Ministri degli Affari esteri e quelli della Salute dei Paesi aderenti all’Unione, celebrato in Francia, a Lione, tra il 9 e il 10 febbraio.
Secondo quanto riporta e racconta il quotidiano francese Le Progrès, i veicoli elettrici in dotazione alle delegazioni istituzionali sarebbero stati ricaricati con… generatori a gasolio.
Ma l’idealismo ideologizzato si scontra sempre con la durezza della realtà e con i tempi lunghissimi, e i relativi costi, che contraddistinguono una effettiva possibilità di transizione dal fossile all’elettrico: infatti nell’area di Lione non vi sono adeguate e idonee infrastrutture per garantire la ricarica alle automobili, soprattutto se in gran numero.
Figurarsi quindi se dovesse andare a regime un sistema del genere anche per i comuni mortali: quei pendolari che ogni giorno, in contemporanea con altri migliaia di automobilisti, si spostano per le città per recarsi a scuola o a lavoro...
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