Il riferimento è ovviamente a quanto accaduto nel 2020: su queste frequenze, ma anche in Aula, abbiamo assistito a battaglie spartane da parte del critico d’arte, che più di tutti si oppose – dialetticamente e praticamente – a quel governo.
Oltre ai diversi richiami alla Camera per la mascherina ricordiamo la collaborazione con il movimento “Io Apro”, “colpevole” di aprire locali di sera in barba al coprifuoco dopo mesi di chiusure forzate e Ristori mai arrivati dal governo.
“Portavo mascherine vecchie di trenta giorni e non sono neanche morto, pensate. Ho trovato quel periodo insopportabile. Feci di tutto per violare ogni costrizione. Ricordo che la sera mandavo le lampeggianti ovunque, i parlamentari possono farlo. Poi dissero che era molto più facile la trasmissione del virus al chiuso che all’aperto. Arrivò questa notizia dall’alto. E allora perché fare il coprifuoco? Parlavano a caso!“
Non poteva mancare la frecciata all’avversario politico del biennio: “Io preferisco morire di Covid che avere Speranza in mezzo ai co***oni. Non fatemelo più vedere“...Leggi su Articolo Originale...
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