Gli agricoltori e gli allevatori europei sono furiosi per un piano di cavolate dell’Unione Europea che li costringerebbe a essere trattati come impianti industriali, simili alle acciaierie o alle industrie chimiche, per obbligarli a ridurre le emissioni di gas serra e altri tipi di inquinamento, come riporta il Financial Times.
L’agricoltore greco Takis Kazanas, 66 anni, e i suoi quattro figli gestiscono un ranch di 94 acri con 300 capi di bestiame sulle montagne che dominano la pianura della Tessaglia.
Sebbene gli agricoltori catturino già il biogas dallo sterco delle mucche e usino concime fatto in casa invece di fertilizzanti chimici, Kazanas è uno dei tanti agricoltori in rivolta contro i burocrati ambientalisti che vogliono imporre loro nuove regole paralizzanti per ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Takis Kazanas con i suoi quattro figli nella loro fattoria nel nord della Grecia. I regolatori di Bruxelles stanno discutendo regole che porteranno le aziende agricole come la sua a essere trattate come impianti industriali, simili alle acciaierie o alle industrie chimiche.
“È quello che dice l’UE ed è quello che faccio io”, dice Kazanas, a proposito delle misure “ecologiche” che già impiega. “Oggi tutti incolpano il bestiame per la produzione di metano e l’inquinamento… Io ho un’opinione diversa“...Continua su Articolo Originale...
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