La coscienza sporca del PD sul reddito di cittadinanza. Che ormai l’incoerenza sia un tratto distintivo della classe dirigente del Partito Democratico, questo non stupisce più nessuno.
Ci si può eventualmente indignare, per il fatto che, anche nell’incoerenza si dovrebbe rispettare l’intelligenza delle persone. Ed oggettivamente il Partito Democratico in questo difetta.
Ieri, in un interessante editoriale, il direttore del Fatto Quotidiano, ha ribadito che il Partito Democratico si dichiarava un convinto nemico del reddito di cittadinanza. E non solo la parte più moderata e liberale del PD. Ma paradossalmente era proprio quella parte che sostiene oggi la neo segretaria Schlein.
Adesso magari sensibili a quell’ elettorato, estremamente riconoscente per il sussidio di Stato, i dirigenti dem, vogliono passare come i migliori amici di detto sussidio.
Susanna Camusso chiedeva che le risorse del reddito di cittadinanza venissero utilizzate per creare lavoro.
Zingaretti diceva che nessuno sapesse cosa fosse. Mentre ancora più duro fu Boccia che lo definiva una grande sciocchezza che avrebbe aumentato solo il lavoro in nero.
Ma oggi Guai a provare a ricordare, l’incoerenza dei dirigenti del Partito Democratico.
Quello che giustamente sottolinea Marco Travaglio nel suo editoriale, è che mancano le scuse.
Invece il PD non è neanche in grado di fare questa ammissione. Semplicemente perché è la cosa più difficile in un partito, che negli anni ha dimostrato di non sapere tenere una linea coerente di massima...Continua su Articolo Originale...
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