Questa volta, il tripudio è totale e l’intero Paese non vede l’ora di accogliere i suoi eroi: Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Matteo Arnaldi, Lorenzo Sonego, Simone Bolelli e capitan Filippo Volandri.
Impossibile non riservare particolare spazio a Sinner, capace di portare tutto il peso della nazionale sulle spalle con la personalità dei più grandi.
L’impatto dell’altoatesino sul numero di appassionati che stanno seguendo con orgoglio il tennis italiano è ormai sotto gli occhi di tutti e, negli ultimi mesi, il 22enne di San Candido ha raggiunto una dimensione anche solo difficile da immaginare diventando il giocatore che l’Italia sognava da anni di poter supportare e tifare.
Sinner, Sinner è sempre Sinner: l’attuale numero quattro del ranking è sceso in campo sia contro l’Olanda che con la Serbia sapendo di non poter sbagliare. In entrambi casi ha vinto sia in singolare che in doppio e trascinato gli azzurri in finale.
Nessuno dimenticherà mai l’impresa realizzata da Sinner nel match con Novak Djokovic, quando ha annullato tre match point consecutivi e replicato quanto di buono fatto da Nicola Pietrangeli nel 1960 superando il numero uno del mondo.
Finalmente assistito dal primo singolare, Sinner non ha mancato l’appuntamento con la storia e ha liquidato per la sesta volta in carriera Alex de Minaur con il punteggio di 6-3, 6-0...
Dopo il successo di Matteo Arnaldi in singolare su Alexei Popyrin (7-5, 2-6, 6-4), il punto del 2-0 è arrivato da Jannik Sinner che ha battuto in due set Alexi de Minaur, 6-3 6-0.
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