Edoardo Bove, la Brutta Notizia per il Giovane Campione: necessario Innestare Sotto Cute un Defibrillatore. Così il Calciatore Non potrebbe più Giocare in Italia!
Bove, “via libera all’innesto di un defibrillatore sottocutaneo”: così il calciatore non potrebbe più giocare in Italia !
Edoardo Bove ha dato il suo ok all’innesto di un defibrillatore sottocutaneo: un apparecchio che gli proibirebbe di tornare a giocare a calcio in Italia. È questa, secondo La Repubblica, la scelta concordata tra il centrocampista della Fiorentina e l’equipe medico che l’ha preso in cura presso l‘Ospedale Careggi di Firenze.
Si tratta di un dispositivo utile per controllare eventuali aritmie del cuore, ed è pensato per le persone vittime di arresto cardiaco con conseguente fibrillazione. Sempre La Repubblica, informa che Bove avrebbe dato il suo via libera per l’impianto del defibrillatore: avverrebbe in anestesia locale e non cambierebbe le normali funzioni da poter svolgere nella vita quotidiana del 22enne.
Lo stesso Non puo ' dirsi pero' nello svolgimento dell'attivita' sportiva da professionista.
Se quindi al calciatore della Fiorentina dovesse essere effettivamente installato l’apparecchio interno, Bove non potrebbe più giocare a calcio in Italia (come successe a Christian Eriksen). Ovviamente la completa guarigione resta l’assoluta priorità, ma se questa notizia dovesse essere confermata la carriera del 22enne terminerebbe in un attimo, almeno nel nostro Paese. Per ottenere l’idoneità agonistica in Italia devono trascorrere minimo sei mesi dall’innesto del defibrillatore sottopelle.
Per di piu' l'abilitazione resta legata al fatto di poter compiere sforzi fisici ma anche alla difficolta dovuta ad eventuali contatti fisici con l'impianto. L’impianto infatti potrebbe danneggiarsi e causare così potenziali problemi a chi ne beneficia.
Nel mentre, proseguono gli esami e i controlli specialistici a Bove, si legge sulla Gazzetta dello Sport, tramite una risonanza magnetica è stata rilevata una cicatrice nel ventricolo sinistro del cuore che potrebbe aver generato la crisi e la conseguente aritmia. Nelle prossime settimane, invece, saranno noti i risultati dei test genetici effettuati.
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